giovedì 9 maggio 2013

Vancouver #2

La parola "viaggio" mi rimbalza in testa di continuo ultimamente, sta per iniziare una nuova avventura per me. Ma proprio nuova nuova in tutti i sensi, ma ne parlerò al momento giusto e con la dovuta calma.

Mia sorella è tornata dal Canada e tutto è rientrato nella normalità l'unica differenza è che ha portato tante "minchiatine" (scusate il termine) dall'America. Cose, cose inutili e dolcetti mai visti prima quassù tra i monti che mi hanno riportato dritta a fine novembre quando anche io ero dall'altra parte del mondo.

Come promesso qualche post fa, ripercorro brevemente qui le tappe che ho percorso a Vancouver, con i posti che ho visto. Siete pronti? Allacciate le cinture, si parte!

Giorno 2: Fuse dal fuso verso le 5/6 del mattino eravamo già più che sveglie ma vista l'ora, di uscire di camera non se ne parlava. Accendo la televisione quindi (è una cosa che faccio molto più volentieri via di casa, soprattutto all'estero) e capire quale canale è di dove e con che fuso viene trasmesso un programma non è stata roba facile da capire all'istante. Anche qui un mondo completamente differente ed è così che realizzo che "tette & culi" a tutte le ore li si vedono quasi solo da noi in Italia.
La prima colazione è stato un quasi trauma e quando ho finito (a fatica) la mia cinnamon roll ne avevo già anche quasi la nausea. Niente cucchiaini per il caffè ma bastoncini di legno che a me fanno venire i brividi alla schiena ma sono comunque stata ripagata dalla vista semplice su una strada trafficata, vedere gente estremamente educata e felice.
Appuntamento con mia sorella poi per andare a Stanley Park, la perla della città. Un'isola felice, un mondo dentro a una metropoli come Vancouver. 200 km di strade e sentieri in 404,9 ettari e circa mezzo milione di alberi. Praticamente enorme! La stagione per visitare il parco non era di certo quella giusta. Le temperature dell'autunno inoltrato e le continue piogge non la rendono una zona particolarmente piacevole visto che da su mare ma la vista sulle cime innevate che danno su Vancouver è spettacolare quanto incredibile. Abbiamo incontrato scoiattoli e gabbiani ma nessun procione come speravo.



Vista su North Vancouver e il mare

Totem di Stanley Park


Vista sulla city dallo Stanley Park

Eliporto di Vancouver

Continuando il giro siamo poi arrivate alla fiaccola Olimpica che dopo le olimpiadi invernali del 2010 è monumento fisso tra mare, montagne e città e per me è stato emozionante.



Il pranzo come un po' ogni pasto che si rispetti è un tasto dolente per chiunque sia italiano e amante della buona cucina. Su desiderio di mia sorella siamo andare alla "spaghetti factory". Praticamente un insulto, ma d'altra parte cosa vuoi pretendere? Perlomeno la salsa non era a base di ketchup puro, ed è già tanto!


Questo ristorantino arredato in maniera molto particolare con lampade colorate e tavoli ampi, persino una locomotiva d'epoca all'interno si trova a Gastown, il cuore antico della città. La zona più turistica e caratteristica colma di negozi di souvenir, dove si trova anche la "steam clock" un particolare orologio a vapore che sbuffa vapore e di conseguenza suona ogni ora. Purtroppo non eravamo li in un ora piena ma ci siamo poi passate qualche giorno dopo dove ho ripreso l'attimo!

Steam clock di Gastown

Mia sorella doveva poi andare a lavorare e di conseguenza noi siamo rientrate anche vista la pioggia e in serata avremmo dovuto andare a cena da lei ma indovinate? Crollate entrambe a letto ovviamente senza sveglia non ci siamo più mosse. Tra fuso, viaggio e stanchezza siamo vergognosamente crollate...


2 commenti:

A te la parola!