venerdì 15 aprile 2011

Dopo di Lei

Ho questo libro in libreria da anni, ho incominciato a leggerlo per poi abbandonarlo dopo non molto. Una storia un po' dolorosa per me. Ho aspettato e l'ho ripreso tra le mani, iniziando da capo. In copertina, Jonathan Tropper viene paragonato a Nick Honby ma credetemi, non è così.
Un 29enne vedovo alla prese con la sopravvivenza dopo la perdita della moglie. Come se non bastasse essere vedovo così giovane, si ritrova anche a fare da tutore del figlio 16enne della defunta. Tutto ciò avendo una famiglia abbastanza particolare. Mi aspettavo un colpo di scena e il lieto fine magari "in rosa". Il colpo di scena c'è stato ma non il lieto fine, almeno non come li avrei voluti io. Tutto sommato piacevole anche se a mio parere non merita più di tre stelline.


Fato. Destino. Dio. Sono tutte fesserie.
Ciascuno vuole che la propria vita abbia un senso, vuole restarsene a guardarla come un detective cosmico riesaminando quello che è successo fino a quel momento, identificando le svolte decisive che l'hanno plasmata, attribuendo retrospettivamente a quegli istanti un'aura mistica. Vorremmo che le forze celesti dell'universo fossero un team di scrittori impegnati con la serie televisiva della nostra vita, incaricati di inventare trame contorte, ma destinate ad avere un lieto fine prima del termine della stagione. Nessuno vuole credere che tutto sia assolutamente casuale, che la regia della nostra vita non sia altro che una complessa sequela di eventi fortuiti, piccole nubi nucleari, e che noi stiamo semplicemente vivendo nel fallout. - Jonathan Tropper-


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