mercoledì 30 settembre 2009

Arrivi e partenze in mezzo alle foglie

Con le foglie che facevano da tappeto ho iniziato e con le foglie che fanno da tappeto finisco. Quello che ho sempre definito il mio anno, con oggi è ufficialmente finito, potete immaginare come stò. 365 giorni di gioie, sorrisi, pianti, abbracci, giochi e perchè no anche lavoro. In pochi possono immaginare cosa ho appreso, soprattutto dai bambini, cosa mi hanno dato a volte anche i "grandi". Il valore di ogni minimo gesto che solitamente viene dato per scontato e quando hai di fronte una persona che è meno fortunata di te ringrazi Dio per come sei. Quei piccoli difetti che ognuno di noi pensa di avere sono solo caratteristiche che ci rendono unici. Ho imparato a comunicare con una sordomuta, persona normalissima madre di un figlio bellissimo e più fortunato della madre. Proprio vivendo a stretto contatto con lei che ho imparato ad essere grata di ciò che ho, non è cosa da poco poter emozionarmi asoltando musica, riconoscere le voci, i rumori della natura, ecc.


Mi porterò questa esperienza nel cuore per tutta la vita. Ho cercato in ogni modo di trattenere le lacrime davanti ai bambini altrimenti ci sarebbe stato bisogno di un bagnino. Davanti a uno, il più speciale però non c'è stato verso, mi ha portato un girasole, perchè sa che è il mio fiore preferito, mi ha chiesto "ma davvero domani non ci sei?" Non riuscivo nemmeno più a parlare l'italiano figuriamoci il tedesco. Gli ho detto che l'anno a Bressanone per me è finito, ma che tornerò presto. Ha sorriso e mi ha abbracciato, ha solo 6 anni eppure mi sembra gia così grande e consapevole, un piccolo ometto, il mio piccolo ometto. Con lui ho condiviso la maggior parte del mio tempo e come un film mi stà passando ogni attimo passato con lui a giocare davanti agli occhi. Salutare i colleghi poi e consegnare le chiavi della casa delle meraviglie mi ha messo il nodo alla gola e le lacrime hanno rigato nuovamente il mio viso. Grande tristezza per la fine di un lavoro, la passione rimarrà, tornerò spesso ad aiutare ma non c'è più la costanza, nessun obbligo, nessun contratto che mi lega. Ho gia conosciuto colui che prende il mio posto e ammetto che avrei preferito esserci io al suo posto. C'è chi dice che non avrei potuto finire in un momento migliore, al massimo della mia esperienza, e forse ha ragione. Chiusa una porta se ne apre un altra, sperando che non sia quella che avevo chiuso proprio un anno fa. Ritornare alla routine, alle stessi abitudini, non ne ho voglia e nemmeno le forze, non oggi perlomeno.


Questa giornata non passerà alla storia solo per la fine di un esperienza da favola ma anche per l'ultimo concerto dei Pooh (anche se secondo me un concertino a San Siro non sarebbe male). Non solo, ricorderò questa giornata per la Polizia che mi ha fermato dopo avermi fatto gli abbaglianti, messo la freccia e acceso i lampeggianti (per motivi che è meglio non precisare) e soprattutto per i tanti, troppi morti nel mondo a causa di terremoti e tsunami.


Settembre anche quest'anno è finalmente finito e domani è un nuovo giorno....

2 commenti:

  1. Un abbraccione Eli...Pensa che bella esperienza porterai per sempre nel cuore. E se la corda del tuo blog in questo caso non ti basta, ti regalo un ombrello grande grande con tanti girasoli..

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  2. emozionante! vieni a trovarmi sul mio blog! bacione!

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