mercoledì 11 luglio 2012

Ricomincio da te

Un bel giorno dello scorso gennaio ho ricevuto una mail un po' particolare di un autore spagnolo che voleva farmi conoscere la sua storia e la sua lotta per la pubblicazione della sua giovane creatura. Tre giorni dopo avevo il libro pubblicato pochi giorni prima tra le mani. Come ogni cosa anche un libro ha il suo tempo e quindi l'ho letto solo a giugno ed era proprio il suo momento.

Leggendo, sono stata letteralmente rapita e trasportata in terra spagnola. In una città caotica, tra due persone che vivono una vita per il lavoro e non per loro o per il loro figlio. Vedersi pochissimo e a parlarsi ancora meno, non capirsi, non sopportarsi e nemmeno supportarsi. Perdersi per poi ritrovarsi in cornici differenti. Non vado oltre e so solo che io, a quel punto io non ci vorrei mai arrivare.

Non mi ha più di tanto stupito la storia in se, che una famiglia possa arrivare a questo punto è purtroppo quasi all'ordine del giorno, ma risalta senz'altro il coraggio e la forza di quest'uomo nel crederci ancora.
Lo consiglierei alle famiglie di estranei che non sanno godersi le gioie e i piccoli momenti della vita quotidiana.

Ovviamente sono finita in lacrime, ma ormai si sa... e sono dettagli.

Ringrazio quindi Eloy per avermi contattato così, un po per caso e per avermi regalato l'emozione di questo piccolo capolavoro anche un po' maestro di vita. Ora attendo il prossimo romanzo!

Di una cosa però mi devo lamentare. Il titolo in italiano è "Ricomincio da te", banalissimo, mentre la versione originale, quella spagnola, titola "El boligrafo de gel verde". Mi spiegate perché c'è un abisso tra le due versioni? Mah...


"C'è una parola che riassume questa rivoluzione esistenziale: tempo. Tempo per conoscere nuovi luoghi; tempo la mattina per apprezzare una carezza e, la sera, un abbraccio più intimo. Tempo per parlare di problemi e soluzioni, per baciare dappertutto il corpo dell'altro, per imparare cose da insegnare a chi ci sta vicino, per sapere che i bambini hanno sempre voglia di giocare con i genitori, per leggere e apprezzare quel che si legge, tempo da perdere perché ce n'è, per bearsi della solitudine e per stare in compagnia..." Eloy Moreno


1 commento:

  1. segnato e ho già visto che c'è in una biblioteca qui vicino... citando le lacrime mi hai convinta!

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A te la parola!