Un ferragosto da quasi dimenticare

E' tutto finito, il ferragosto finalmente è passato. Il duro lavoro di tre settimane si è consumato in poche ore. Ho tanta rabbia addosso, dopo tanto lavoro, poche cose sono andate come avrei voluto. Il mio lavoro, la mia più grande passione, la cucina oggi mi ha tradito, non è stata lei, ma chi era con me in cucina. L'unico vero segreto dietro ai fornelli è l'amore, chi non ama cucinare magari non la pensa come me. In queste occasioni, come il cenone di ferragosto c'è bisogno di passione, pazienza a di tanto amore. Dall'altra parte di quelle porte c'erano 70 persone in attesa dei miei piccoli capolavori, l'ho visto dai loro piatti, dalle loro facce, loro erano soddisfatti, ma io purtroppo no. Voglio mantenere la linea di chi c'era prima di me dietro a quei fornelli, pretendo il massimo da me stessa e da chi mi aiuta. Non sono stata io ad obbligare loro a fare questo lavoro, a passare tutte le feste dell'anno al lavoro, se ciò non gli va bene, se non amano il loro lavoro possono evitare di complicare il mio. Una cosa buona c'è, e la ripeto, è tutto passato. Ora si ritorna al lavoro normale.

Mi torna in mente una frase di nonmiricordocomesichiama che dice: "Quando pensi che sia finita, è proprio allora che incomincia la salita." Non mi rilasso, contiuno a lavorare, ad amare la mia più grande passione. Domani è un altro giorno e anche questo ferragosto farà solo parte del passato.

Questo era l'antipasto:

Carpaccio di cinghiale con pane tostato e rafano alla panna